L’amore imperfetto. La vita è un’immensa partita a scacchi,

l’importante non è vincere o perdere,

ma essere un giocatore e non una pedina.

(Michael Collins)

2 gennaio 2023

L’amore imperfetto. Il risveglio di Lara fu traumatico. Avrebbe voluti lanciare la sveglia lontano quando si ricordò che lei, una sveglia, non l’aveva: era il suo cellulare che suonava. Con gli occhi ancora semichiusi, si alzò, andò in cucina a preparare la sua droga marrone e, quando iniziò ad articolare le prime parole di senso compiuto, andò a prepararsi. I giorni di vacanza erano finiti e doveva rientrare a lavoro. Mentre si pettinava, pensava a quanto fosse povero il suo portafoglio. Nonostante lavorasse e sapesse gestire bene il denaro, negli ultimi mesi le spese che aveva dovuto affrontare non le davano tregua. Ogni giorno, per alzarsi e andare a lavorare si ripeteva “devi lavorare perché sei povera e non sei la figlia di Berlusconi!”.

Anno nuovo, stessa routine

Il suo lavoro, in fondo, le piaceva molto. Insegnava e dava ripetizione agli studenti e questa cosa, da una parte la stimolava molto perché il suo cervello era costantemente in allenamento. Alla faccia di quei giochini per il brain training! Però, davanti al degrado culturale odierno di cui era spettatrice, a volte si sentiva sfiancata. Eppure, la cosa che più apprezzava era il rapporto che aveva creato con i suoi ragazzi i quali le volevano così bene che a volte pensava che fossero stati loro ad “adottarla” in qualche modo. I suoi colleghi erano tutti bravi ragazzi e, nei momenti di difficoltà, si aiutavano l’un altro e questo le dava la sensazione di un posto, dove difficilmente si sentiva sola.

Non si può tornare indietro

Mentre stava scrivendo delle cose al computer le arrivò un messaggio. Aveva il silenzioso, ma sentì una vibrazione. Prese il cellulare e, forse, senza neanche accorgersene lesse il messaggio di Marco.

Buongiorno! Sei riuscita a svegliarti oppure volevi restare nel letto?”

Lara sorrise ancor di più. Quel ragazzo aveva un modo così curioso di iniziare le conversazioni che non poteva non apprezzare, in qualche modo, quella sua originalità.

Buongiorno, magari fossi rimasta a letto…ora sono già a lavoro.”

Ecco, immagino che sia stata una “botta” ritornare a lavorare. Per non disturbarti, a che ora finisci?

Stasera alle 19!”

Ecco. Lara aveva davanti a sé una lunga giornata di lavoro dove, lavorando con i ragazzi, gli imprevisti erano all’ordine del giorno. Alcuni erano davvero strambi, altri ti facevano invocare Dio come se non ci fosse un domani.

Però, ti aspetta una bella e lunga giornata. Dai che volerà presto ma…dopo cena hai impegni?”

Lara sapeva che forse voleva sentirla e, in cuor suo, anche lei voleva sentire lui ma faceva tanta fatica anche solo ammetterlo a sé stessa. Come poteva voler sentire qualcuno che non aveva mai visto in vita sua? Eppure, qualcosa dentro di lei le aveva destato curiosità.

Al momento no!” rispose. Ed era vero, il suo unico programma per la serata era quello di restare nel letto con Sol a vedere un film o una serie su Netflix. “Tu sei a lavoro?”, chiese poi a Marco. A pensarci bene, non aveva idea se lui lavorasse e, eventualmente, cosa facesse.

Come d’abitudine, la risposta non tardò ad arrivare. “Sono nella mia ultima settimana di ferie. Ti ho chiesto se dopocena hai impegni perché, se verrà confermato, ho la partita di calcetto ed iniziamo proprio intorno a quell’ora. Intorno alle 21:30 vorrei sentirti, visto che oggi sei impegnata!

Leggendo quel messaggio, pensò che Marco fosse proprio carino a chiedere una cosa così. Poi penso al suo ex che, come lui, giocava tutte le settimane a calcetto. Uomini e calcetto: un’accoppiata vincente! “Che lavoro fai?”

Insegno scienze motorie in una scuola superiore…tu lavori ad Imola o vicino?”

L’inizio di coincidenze insperate

Lara sgranò gli occhi: Marco faceva, in qualche modo, lo stesso lavoro suo. O meglio, lei, in qualche modo, faceva il lavoro di Marco; dipendeva da come si voleva guardare la cosa.

A Imola e insegno anche io!”

Wow, e cosa insegni, collega?”

In realtà, insegno in una scuola privata che fa il doposcuola, recuperi e altre cose. Di base insegno Storia dell’Arte e Spagnolo, ma nel doposcuola insegno materie umanistiche. Tu insegni ad Arezzo?”

Beh insegni tante cose! Forse facevo prima a chiederti cosa non insegni! Comunque, io insegno in una scuola di formazione professionale in un paese qui vicino, Cortona, non so se lo conosci.”

Lara non credeva a quella che stava leggendo. Troppe coincidenze per una che non credeva a queste cose.

Sì, ci sono stata e lì si è sposata la mia migliore amica a giugno

Pensa un po’ che coincidenza. Stavolta potresti ritornarci come turista e non per un matrimonio”. A Lara veniva da ridere pensando alla strana ironia di quel ragazzo che continuò. “Vuoi vedere come sono bravo? Perché immagino che quando la tua amica si è sposata faceva caldissimo e non potevi stare comoda vista l’importanza della giornata. Io, invece, al mare o a vedere la cascata a Cortona, ti metto nella condizione di sentirti a tuo agio e soprattutto di farti stare bene!

Lara non smetteva di sorridere. Aveva un modo di fare decisamente originale, lo doveva ammettere. “In effetti, mi hanno vestita come una bomboniera!

È possibile vedere la bomboniera? Non sarò un esperto d’arte come qualcuna ma nel mio piccolo…me ne intendo di opere d’arte e quindi provo a fare la richiesta.”

Lara lesse un paio di volte quel messaggio. Lo doveva proprio ammettere, quel ragazzo aveva coraggio e sicurezza. Di solito era abituata a chiudere dopo questo tipo di approcci, ma stavolta non le veniva di chiudere la conversazione in modo brusco come sapeva fare. C’era quel qualcosa di indefinito che la spingeva a continuare.

Non so come farti vedere la bomboniera.”

Se ti prometto che non ti disturbo quando sei impegnata…mi puoi dare il tuo numero. Così ci sentiamo su WhatsApp e quando vai di fretta, puoi anche mandarmi un vocale invece di scrivermi. Cosa ne pensi? Pensi di poter premiare questo valoroso e simpatico cavaliere?

Un passo avanti

Ok, era decisamente sicuro di sé ma all’idea di scambiarsi il numero di telefono, Lara ebbe un attimo di ansia. Stava correndo troppo? Era proprio il caso? Non lo sapeva neanche lei; aveva paura di incontrare l’amore imperfetto e non sapeva se era pronta a viverlo o, eventualmente, a combattere per esso. Poi, ebbe un’idea per prendere tempo e capire cosa fosse giusto fare.

E se prima ci scambiamo il contatto Facebook? E poi WhatsApp?”

Va bene, non ci sono problemi. Non ho segreti. Allora prof. Come sei registrata su Facebook?

Lara gli disse il suo nome e lui fece lo stesso. In pochi minuti erano collegati a Facebook e prima di passare a Messenger, lei scrisse:

Comunque, volevo dirti che non sono italiana al 100%”

Ah, e quali sono le tue origini?”

Argentina

Ah però, ho beccato una Belen in chat!”

Lara, alzò gli occhi al cielo e scosse la testa. Lei come Belen? Neanche con un ritocco completo di chirurgia plastica. Poi il suo cellulare vibrò. Era un messaggio su Messenger: l’amore imperfetto stava per avere inizio ma, né lei e né Marco, lo sapevano.

L’amore imperfetto. La scelta di un bivio può cambiare il corso degli eventi che noi avevamo deciso,

 senza sapere di non avere nessun potere su di loro.

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foto di Andrea Piacquadio